Parlare delle moto e delle bici MTB Ancillotti significa parlare della storia italiana delle due ruote da Enduro, Cross e Trial.
Da qualche tempo Ancillotti ha ottenuto un riconoscimento in più della la lunga storia che la contraddistingue. Tre dei suoi marchi sono stati infatti inseriti nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale realizzato dal MISE. Inoltre i tre marchi Ancillotti sono stati i primi di bici e moto ad ottenere l’iscrizione nel registro.
I tre marchi Ancillotti iscritti nel registro del MISE
Ancillotti, Ancillotti Motorcycles e Ancillotti Scarab: questi i tre marchi iscritti al Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale creato nel 2019 dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Il fine del registro? Premiare e dare risalto ai marchi storici di interesse nazionale, ossia quelli registrati con la stessa denominazione da almeno 50 anni.
Solo i marchi presenti nella lista del MISE possono utilizzare il logo “Marchi Storici di interesse nazionale” raffigurante l’Italia e possono iscriversi all’Associazione Italiana dei Marchi Storici, conosciuta come Amsi e fondata nel 2021 da 8 grandi marchi, tra cui Benetton.
I marchi Ancillotti sono inclusi nel registro con i numeri 29, 126 e 128.
Ancillotti: le origini del marchio
Nel 1907 Ernesto Ancillotti aprì nella capitale Toscana un’officina meccanica, gettando inconsapevolmente le basi di quella che negli anni diventerà la nota casa di moto e bici Ancillotti.
Trentuno anni dopo, il figlio Gualtiero, seguendo le orme paterne, aprirà, nel quartiere fiorentino di San Frediano, una propria officina, dedicata non alle riparazioni, ma alle elaborazioni: la Ancillotti Elaborazioni Specialità Moto.
Dell’officina uscirono numerose interessanti elaborazioni, alcune delle quali riscossero grande successo. Tra quelle rimaste nella storia possiamo ricordare le elaborazioni delle WLA Harley Davidson; modificando le sospensioni, Ancillotti riuscì a renderle molto più comode da guidare.
Ricordiamo poi due elaborazioni della Lambretta Innocenti che ottennero dei record in pista. La prima, la Lambretta Ancillotti Special 200 c.c., segnò, nel 1965, il record di velocità di classe con partenza da fermo sul circuito di Monza, mente la seconda, la Lambretta Ancillotti Super Sprint 250 c.c., ottenne l’anno successivo due record tutt’oggi imbattuti sul circuito inglese di Elvington: il primato sul chilometro con partenza da fermo e quello sul quarto di miglio lanciato.
Dalle elaborazioni alla produzione in serie
Il grande cambiamento avvenne dopo il successo riscosso dalle elaborazioni delle Beta Cross Special, denominate Scarab. Le prime Scarab videro la luce nel 1968 e piacquero così tanto che Gualtiero decise di aprire uno stabilimento industriale per la costruzione delle moto firmate Ancillotti.
Nel nuovo stabilimento di Sambuca Val di Pesa vennero prodotte le moto Ancillotti da Enduro, Cross e Fuoristrada. Tra queste, negli anni Sessanta e Settanta quelle di maggior successo rimasero le Scarab.
Negli anni Novanta Ancillotti iniziò a produrre anche bici MTB da Enduro e DownHill.
La produzione continua
Dopo il Duemila, altri modelli hanno visto la luce.
Per quanto riguarda le moto, ricordiamo i quattro esemplari della Ancillotti 125 G.A. Cross, realizzati in collaborazione con la Friba Racing nel 2009.
Tra gli ultimissimi modelli di bici MTB troviamo invece la Scarab EVO 29 HD, vincitrice nel 2021 di un campionato del mondo.