La produzione tedesca è scesa del 3% mentre gli economisti avevano previsto un aumento del 0.3%, e questo, è il più pesante tonfo della Germania dal 2009. La debole discesa, se pur debole, è legata soprattutto alla contrazione della produzione nel settore manifatturiero e del -1,7% nelle costruzioni. I dati dimostrano come anche la Germania non sia immune all’incertezza globale che attanaglia tutta l’eurozona. Una Germania che arranca, e in tutto questo rischia di “arrancare” anche la Merkel che sta correndo per il cancellierato e per la prima volta un sondaggio ha mostrato che Martin Schulz candidato dall’ SPD va il 31% di favore contro il 30% degli alleati Cdu-Csu. Il partito di sinistra “die Linke” arriva al 10%, i verdi scendono al 7%, liberali al 6% e Alternative für Deutschland al 12%.
Riguardo il calo della produzione, il ministro dell’economia Wolfgang Schäuble, ha però voluto precisare come gli ordini di manifatturiero ed edilizia con gli indicatori di fiducia rappresentino una ripresa della crescita della produzione nei prossimi mesi.